Il progetto architettonico

L’impianto della scuola nasce da una progettazione sostenibile che fonde architettura vernacolare, tradizioni locali e risorse a km zero.
Formalmente si compone di due edifici principali distribuiti attorno a uno spazio polivalente centrale con funzione di corte comune all’aperto. Alla forma irregolare del lotto si contrappone un volume puro e compatto che sorge dal terreno definendo le dimensioni del progetto; la divisione del corpo unico permette la definizione di due aree distinte: una dedicata alle funzioni educative e una ai servizi. I volumi si scompongono in blocchi unitari che scivolano l’uno sull’altro e si adattano organicamente al luogo organizzando una serie di spazi comuni e definendo le varie funzioni: tre aule didattiche, un’aula comune per la psicomotricità, mensa, depositi e servizi amministrativi. La copertura a falde completa il richiamo all’architettura vernacolare precolombiana delle Kancha, un insieme di edifici rettangolari che fanno da “recinto” attorno a una corte centrale. Quest’ultima permette momenti di condivisione tra le varie funzioni e si configura come luogo di incontro della comunità.

Una scuola a km zero

La struttura portante dell’edificio sarà in cemento armato per rispettare le normative locali in merito alla progettazione di istituti scolastici; le pareti esterne di tamponamento saranno invece in terra battuta e prevedono una tecnica costruttiva locale nota con il nome di adobe. Si tratta di una muratura composta da mattoni di terra, la cui produzione è completamente locale e artigianale per mezzo di stampi manuali. Le dimensioni di questi mattoni crudi variano di zona in zona: noi abbiamo studiato un modulo 40x30x15 cm. L’adobe ha inoltre un’importante peculiarità termica che gli permette di trattenere il calore durante l’inverno e rilasciarlo durante l’estate, mantenendo una temperatura fresca in tutte le stagioni.

Le coperture a falde saranno sostenute da travi in legno (essenza reperibile in loco) e daranno luogo a volumi alti e spaziosi, inondati di luce e ventilazione naturale: si tratta di piccoli accorgimenti che contribuiranno a rendere gli ambienti accoglienti e salubri, idonei all’educazione indoor. La corte centrale sarà un luogo importante di distribuzione, socializzazione e incontro e sarà protetta da un portico coperto che aumenterà gli spazi ombreggiati per giocare all’aperto.

Il fronte nord-ovest delle aule didattiche, affacciato verso l’area verde di pertinenza adibita a giardino didattico, sarà quello più identitario. Le aperture sono state studiate per garantire un collegamento visivo con la natura e saranno posizionate a diverse altezze per permettere punti di vista sempre differenti verso l’esterno: quelle più basse potranno essere utilizzate anche come sedute interne da parte dei bambini! Ogni aula sarà inoltre contraddistinta da un proprio colore che riflette il concept cromatico degli ambienti interni. Lo stesso colore sarà leggibile anche nei telai delle finestre per dare vita ad una scuola colorata, solare che stimola la crescita, l’apprendimento e la curiosità. 

Dal punto di vista costruttivo il nostro obiettivo è quello di utilizzare il più possibile risorse a km zero per valorizzare i materiali locali, le tecniche locali e le maestranze locali. 

Desideriamo portare avanti il cantiere secondo il concetto di “community building” affinché la costruzione diventi un processo di partecipazione che rafforza un senso di collettività e responsabilità nei confronti di ciò che la scuola rappresenta per il paese. Si tratta di un coinvolgimento collettivo che riunisce: 

– i volontari della missione, i quali si occuperanno non solo della gestione ma anche della costruzione della scuola;

– gli abitanti di Encañada, le maestranze e gli artigiani locali; 

– gli studenti delle scuole d’arte professionali che la missione ha fondato nel corso degli anni; saranno i ragazzi della cooperativa di falegnameria a realizzare gli infissi e gli arredi in legno della scuola.